La Cannabis al giorno d’oggi
“Cannabis Sativa: La pianta dalle mille e una molecola”
(Tratto da: Cannabis Sativa: the plant of the thousand and one Molecules – Frontiers in Plant Science Feb 4, 2016)
Lo scenario climatico ed economico corrente
ci spinge verso l’uso di risorse sostenibili
per ridurre la nostra dipendenza dai prodotti petrolchimici
e per ridurre l’impatto ambientale.
La canapa sta vivendo una rinascita culturale e scientifica dovuta al suo ricco repertorio di composti fitochimici e alla versatilità delle sue fibre e per le sue caratteristiche colturali tra cui: resistenza ai parassiti, radici sviluppate che prevengono l’erosione del suolo, bassa necessità di acqua e rispetto delle colture viciniori.
Inoltre la comunità scientifica è molto interessata ai poteri farmacologici dei composti della cannabis, soprattutto THC e CBD.
Indice
- Lo stelo della Canapa
- Fitocomposti della Canapa
- Cannabinoidi e Sistema Endocannabinoide
- Il THC
- Il CBD
- Il CNC-Acido Cannabinolico
- Indicazioni terapeutiche ufficiali
- Potenziali effetti collaterali dei cannabinoidi
- Terpeni
- Fenoli
Lo stelo della Canapa
La canapa tessile (THC <0,3%) può produrre una biomassa significativa che può sostituire sia le fibre di cellulosa che le fibre lignee degli alberi, con le fibre lignee per esempio vengono costruiti ricoveri per animali, le fibre cellulosiche sono utilizzate per produrre materiali similvetro e bioplastiche, queste ultime più resistenti del polipropilene e più leggere di quest’ultimo, con cui possono essere costruiti ogni sorta di oggetti.
Le proprietà antibatteriche naturali delle fibre vengono sfruttate per la produzione di prodotti antibatterici, apparecchi chirurgici e tessuti termostabili resistenti ai batteri.
Fitocomposti della Canapa
Sono numerosissimi, includono i Cannabinoidi, Terpeni e Fenoli. La ricerca sulle proprietà di questi composti è stata “frenata” a causa delle proprietà psicoattive di alcune di loro, proprietà considerate potenzialmente pericolose, tuttavia negli ultimi decenni numerosi studi si sono dedicati allo studio dei potenziali effetti benefici sulla salute delle fitomolecole della canapa, soprattutto dei Cannabinoidi.
Cannabinoidi e sistema endocannabinoide
La ragione degli svariati effetti biologici dei cannabinoidi della pianta di canapa sta nell’interazione che questi composti hanno con il sistema endocannabinoide umano che comprende prevalentemente:
Recettori cellulari
- recettori CB1 presenti nel sistema nervoso centrale (SNC), nelle cellule immunitarie intestinali, nelle cellule riproduttive, nelle ghiandole surrenali, nei tessuti di cuore, polmoni, vescica
- recettori CB2presenti nelle cellule del sistema immunitario responsabili di un effetto immunomodulatorio e di regolazione di produzione delle citochine infiammatorie
Ligandi endogeni – endocannabinoidi(sostanze prodotte fisiologicamente nel nostro corpo che vanno a stimolare i recettori CB1 e CB2):
- anandamide (AEA)
- acido 2 arachidonil- glicerolo (2AG)
Gli endocannabinoidi (cioè quelli prodotti dentro – “endo” – il nostro corpo) giocano un ruolo modulatore in molti processi fisiologici tra cui:
- l’appetito
- percezione del dolore
- tono dell’umore
- memoria
- infiammazione
- sensibilità all’insulina e metabolismo dei grassi
Il THC-Delta9-Tetra-idro-cannabidiolo
forma decarbossilata del THCA presente nella pianta, agisce in prevalenza sui recettori CB1 responsabili dell’effetto psicoattivo a livello del Sistema Nervoso Centrale (SNC) ma fornisce anche altri importantissimi e potenti effetti:
- effetti antinfiammatori
- effetti analgesici
- azione anti-cancro
- azione miorilassante (rilassamento muscolatura)
- azione antiossidante specifica sul SNC
- azione antispasmodica (rilassante sulla muscolatura gastro- intestinale)
- azione anti-glaucoma
Tuttavia il THC è stato associato anche con effetti collaterali quali:
- ansietà
- deficit colinergico
- immunosoppressione
Il CBD-Cannabidiolo
forma decarbossilata del CBDA, molecola meno studiata nel passato è invece ora di molto interesse nella comunità scientifica per le sue vaste azioni farmacologiche che non includono effetti psicoattivi, anzi il CBD riduce i potenziali effetti negativi della somministrazione del THC aumentando l’efficacia e la sicurezza degli estratti di Cannabis. Studi in vitro e in animali hanno dimostrato i seguenti effetti biologici:
- effetti anti ansia
- effetti antipsicotici
- effetti antinfiammatori
- proprietà immunomodulanti
Modelli di studi preclinici mostrano potenziali azioni terapeutiche su molte patologie del SNC:
- epilessia
- disordini neurodegenerativi
- schizofrenia
- sclerosi multipla
- disordini affettivi
- disordini alimentari
- intensa azione antifungina e antibatterica
- azione potente contro lo Stafilococco meticillino-resistente (responsabile di sepsi anche mortali)
Il CNC-Acido cannabinolico
è il terzo composto per quantità presente nella pianta, agisce prevalentemente sui recettori CB2 e quindi con prevalente attività sulle cellule immunitarie piuttosto che sul SNC, possiede:
- proprietà sedative
- proprietà analgesiche
- proprietà antibatteriche e antifungine
Altri cannabinoidi più o meno studiati comprendono: acido cannabigerolico (CBGA), acido cannabicromenico (CBCA) e acido cannabidiolico ( CBDNCA)
Indicazioni terapeutiche ufficiali
al trattamento con cannabinoidi sono al momento limitate solo ad alcune situazioni speciali:
- spasticità associata alla sclerosi multipla
- trattamento della nausea e vomito associate alla chemioterapia
- stimolazione dell’appetito in Pazienti HIV positivi
- Cachessia neoplastica
Trattamento suggerito in via sperimentale:
- Malattie infiammatorie intestinali: Morbo di Chron e Colite Ulcerosa
Potenziali effetti negativi dei cannabinoidi
sono legati all’uso ricreativo di varietà di Cannabis con alto THC e basso CBD (dagli anni ’80 è cresciuta la percentuale di THC dal 3% fino al 20%), il CBD avrebbe effetto protettivo verso i potenziali effetti negativi dell’uso cronico iniziato soprattutto nell’età adolescenziale, quali rischio di dipendenza, aumento di rischio di psicosi croniche e deficit cognitivi.
Terpeni
Gruppo di fitocomposti, più di 100 varietà nella pianta di Cannabis, responsabili dell’odore e del sapore della cannabis, posseggono un ampio spettro di proprietà farmacologiche. I principali terpeni contenuti nella cannabis sono:
- D-limonene: presente anche negli oli essenziali di agrumi possiede proprietà anticancro, ansiolitiche, ed immunostimolanti.
- Beta Myrcene: è un potente agente antinfiammatorio, analgesico e ansiolitico.
- Alfa Pinene: inibitore delle acetilcolinesterasi potrebbe essere utile come biomelocola attivante la memoria andando ad eliminare i potenziali effetti negativi del THC.
- Linalolo: presente anche nella Lavanda Angustifolia possiede proprietà analgesiche, anticonvulsivanti, anti ansia, antinfiammatorie.
- Beta Caryophyllene: principio attivo anche del pepe nero con note potenti azioni antinfiammatorie e di citoprotezione gastrica (reagisce con i CB2 e quindi è considerabile analogo dei cannabinoidi)
- Beta Amyrina e Cicloartenolo : possiedono note azioni antibatteriche, antifungine, antinfiammatorie e anticancro
Fenoli
Costituiscono uno dei gruppi più ampi di composti presenti nel regno vegetale, presentano più di 10.000 strutture chimiche che includono acidi fenolici, flavonoidi, liganamidi. Nella cannabis sono stati identificati circa 20 flavonoidi che includono: apigenina, luteolina, quercetina, cannaflavina A, cannaflavina B, questi ultimi due composti unici della pianta di Cannabis.
Gli acidi fenolici agiscono come antiossidanti in alcune condizioni fisiologiche e quindi proteggono le piante dallo stress ossidativo. Negli umani è stato dimostrato che c’è una relazione tra l’introito di fenoli nella dieta e la riduzione di incidenza di disordini neurovegetativi, cardiovascolari e malattie neoplastiche, queste importanti proprietà tuttavia sarebbero da mettere soprattutto in relazione alla azione promuovente la sintesi enzimi antiossidanti endogeni da parte degli acidi fenolici.
I flavonoidi hanno proprietà simili ai terpeni e ai cannabinoidi con funzioni anticancro, antinfiammatorie e neuroprotettive. In particolare l’Apigenina ha proprietà simil-estrogeniche e ansiolitiche. Le Cannaflavine A e B sono potenti agenti antinfiammatori che agiscono tramite l’inibizione della prostaglandina E2 (potente pro-infiammatorio) e della via della 5-ciclo-ossigenasi.
Le lignanamidi mostrano un ampio spettro di attività salutari includendo attività antiossidanti, antivirali, antidiabetiche, anticancro e anti obesità. Alcuni di questi composti vengono convertiti dalla flora batterica intestinale anaerobica in enteroligandi che possiedono struttura simile agli estrogeni mammari, rendendo queste molecole interessanti per la terapia di alcuni tumori ormono-dipendenti.
E’ ormai universalmente accettato che i benefici per la salute derivanti dal consumo di frutta verdura e altre piante alimentari sia dovuto alla differente bioattività dei vari composti e sostanze nutritive presenti nella pianta o frutto interi nel loro complesso (fitocomplesso) piuttosto che all’azione unica di uno dei composti. Anche per la Cannabis gli effetti farmacologici negli umani dipendono dalla interazione tra le sue varie fitomolecole che interagiscono fra loro modificando la biodisponibilità, causando interferenze positive e negative nei meccanismi di trasporto intracellulari, attivando composti inattivi o disattivando quelli attivi e via dicendo.
Esempio importante per quel che riguarda la Cannabis è la potenza dell’effetto antispastico nettamente maggiore nell’estratto completo di Cannabis che non nel puro THC, inoltre i cannabinoidi non-THC, soprattutto CBD, sono utili nel diminuire o neutralizzare gli effetti secondari del THC quali ansietà e potenziali effetti negativi del sullo stato cognitivo e sulla memoria nei fumatori cronici di cannabis.
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